Giuria Share Prize XVII

Il futuro non è distante — sta già plasmando il nostro presente.
La giuria del Share Prize XVII è sintonizzata sui suoi segnali: legge, percepisce e seleziona opere che parlano di trasformazione.
Il loro sguardo attraversa ciò che è sfocato, speculativo o emergente — curando visioni del domani attraverso la lente dell’arte, della tecnologia e del pensiero critico.
La Giuria

Vanessa Vozzo
Vanessa Vozzo si occupa di media art da oltre vent’anni, specializzandosi in particolare in interactive/open documentary e nel rapporto tra arte, scienza e tecnologia. In questi ambiti, è professore in diversi corsi presso l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino; inoltre, è docente a contratto presso la Civica Scuola di Cinema “Luchino Visconti” di Milano, l’Accademia di Belle Arti di Brera, il Politecnico di Torino e l’Università di Torino (DAMS). L'immaterialità dell'interfaccia, la logica dell'interattività, l'estetica dell'immersività e la ricerca in campo scientifico sono gli approcci con cui sviluppa progetti sperimentali che coinvolgono persone e comunità. Le sue opere sono state esposte in contesti internazionali come Ars Electronica, la Biennale di Venezia, il Musrara Mix Festival e la York Art Gallery. È co-fondatrice e co-direttrice di Officine Sintetiche e ha recentemente vinto il Premio S+T+Arts – For Social Good con l’opera Photosynthetic Me.
vanessav.net

Antonio Grulli
Antonio Grulli (La Spezia, 1979), è critico d’arte e curatore del progetto di arte pubblica Luci d’Artista a Torino (lucidartistatorino.org) e del programma di studi della Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia. Nel 2024 ha curato il Padiglione Albanese alla 60 Biennale di Venezia. Per il Museo MAMbo di Bologna ha ideato (con il curatore Davide Ferri) Sentimiento Nuevo, una ricerca sullo stato della critica d’arte fatta di incontri, conferenze, lectures e performance. Con l’artista Keren Cytter ha curato a Bologna il festival intitolato The First Morning Fest of Unreasonable Acts, e sempre assieme hanno pubblicato per Humboldt Books (Milano) il libro Tel Aviv - Jerusalem Diaries. Si occupa di due spazi espositivi senza fine di lucro: Lucerna, a Milano, assieme a Federico Pepe, e lo spazio FBI nello studio dell’artista Jacopo Benassi a La Spezia. Negli anni ha curato mostre per spazi pubblici e istituzionali quali: Ala Scaligera della Rocca di Angera (Varese), Fondazione Carispezia (La Spezia), Fondazione del Monte (Bologna), Le Dictateur (Milano), Match Gallery (Lubliana), MAMbo (Bologna), Museo di Castelvecchio (Verona); i no profit C21 (Reggio Emilia), Codalunga (Vittorio Veneto), Hamlet (Zurigo), Neon Campobase (Bologna), Viafarini (Milano); e presso gallerie come: 3+1 (Lisbona), Artnoble (Milano), De Foscherari (Bologna), Francesca Minini (Milano), Francesco Pantaleone (Palermo), Giovanni Rizzuto (Palermo), MAI36 (Zurigo), P420 (Bologna), Raffaella Cortese (Milano), Tiziana di Caro (Napoli). Ha collaborato, tra le altre, con le testate Arte e Critica, Arte Mondadori, Artribune, ATP Diary, Boite, Cura Magazine, Exibart, Flash Art, Le Dictateur, Mousse Magazine, Studio Magazine, e scritto per artisti quali: Andreas Angelidakis, Paola Angelini, Francesco Balsamo, Jacopo Benassi, Anna-Sophie Berger, Luca Bertolo, Chiara Camoni, Pierpaolo Campanini, Giulia Cenci, Paolo Chiasera, Cuoghi Corsello, Francesco De Grandi, Flavio Favelli, Kinkaleri, Francesco Lauretta, Iva Lulashi, Luigi Ontani, Anna Ostoya, Katrin Plavcak, Alessandro Pessoli, Concetto Pozzati, Luigi Presicce, Sissi, Nico Vascellari, Italo Zuffi.
Antonio Grulli (La Spezia, 1979), è critico d’arte e curatore del progetto di arte pubblica Luci d’Artista a Torino (lucidartistatorino.org) e del programma di studi della Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia. Nel 2024 ha curato il Padiglione Albanese alla 60 Biennale di Venezia. Per il Museo MAMbo di Bologna ha ideato (con il curatore Davide Ferri) Sentimiento Nuevo, una ricerca sullo stato della critica d’arte fatta di incontri, conferenze, lectures e performance. Con l’artista Keren Cytter ha curato a Bologna il festival intitolato The First Morning Fest of Unreasonable Acts, e sempre assieme hanno pubblicato per Humboldt Books (Milano) il libro Tel Aviv - Jerusalem Diaries. Si occupa di due spazi espositivi senza fine di lucro: Lucerna, a Milano, assieme a Federico Pepe, e lo spazio FBI nello studio dell’artista Jacopo Benassi a La Spezia. Negli anni ha curato mostre per spazi pubblici e istituzionali quali: Ala Scaligera della Rocca di Angera (Varese), Fondazione Carispezia (La Spezia), Fondazione del Monte (Bologna), Le Dictateur (Milano), Match Gallery (Lubliana), MAMbo (Bologna), Museo di Castelvecchio (Verona); i no profit C21 (Reggio Emilia), Codalunga (Vittorio Veneto), Hamlet (Zurigo), Neon Campobase (Bologna), Viafarini (Milano); e presso gallerie come: 3+1 (Lisbona), Artnoble (Milano), De Foscherari (Bologna), Francesca Minini (Milano), Francesco Pantaleone (Palermo), Giovanni Rizzuto (Palermo), MAI36 (Zurigo), P420 (Bologna), Raffaella Cortese (Milano), Tiziana di Caro (Napoli). Ha collaborato, tra le altre, con le testate Arte e Critica, Arte Mondadori, Artribune, ATP Diary, Boite, Cura Magazine, Exibart, Flash Art, Le Dictateur, Mousse Magazine, Studio Magazine, e scritto per artisti quali: Andreas Angelidakis, Paola Angelini, Francesco Balsamo, Jacopo Benassi, Anna-Sophie Berger, Luca Bertolo, Chiara Camoni, Pierpaolo Campanini, Giulia Cenci, Paolo Chiasera, Cuoghi Corsello, Francesco De Grandi, Flavio Favelli, Kinkaleri, Francesco Lauretta, Iva Lulashi, Luigi Ontani, Anna Ostoya, Katrin Plavcak, Alessandro Pessoli, Concetto Pozzati, Luigi Presicce, Sissi, Nico Vascellari, Italo Zuffi.

Nelly Ben Hayoun-Stépanian
Nelly Ben Hayoun-Stépanian, Ph.D (she/they) è un'artista multidisciplinare, regista, designer di esperienze e attivista culturale. Il suo lavoro è stato esposto presso importanti istituzioni culturali come il MoMA, il V&A, il MET, il National Museum of China, il Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen e il Gaîté Lyrique, e ha collaborato con la NASA, le Nazioni Unite e le comunità clandestine di tutto il mondo. Le sue opere hanno volato a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, dove continua a sviluppare iniziative culturali decoloniali incentrate sulla smilitarizzazione dello spazio esterno. È la regista di cinque acclamati lungometraggi (nominati al SXSW, ai BAFTA, al LFF, ecc.) che esaminano i futuri ecofemministi diasporici e queer attraverso una lente sperimentale, e una dei 79 registi della Berlinale Talents 2025 selezionati a livello globale. I progetti più recenti includono l'acquisizione da parte di Art of London di Piccadilly Circus e Leicester Square, culminata in Piccadilly Un:Plugged. Il programma si è concluso con un'altra prima mondiale: la proiezione di 25 minuti del film From The Void To The Full di Nelly sulle Piccadilly Lights, un viaggio surreale basato su collage dalle profondità oceaniche ai confini dello spazio, che esplora la ricerca dell'umanità attraverso il fuoco e l'elettricità.
Sostenitrice della pluralità e dell'immaginazione radicale, documenta e costruisce piattaforme a sostegno della libertà di pensiero, della creazione di comunità organizzate e di eventi pubblici, nonché di spedizioni con impatto socio-politico.Lavora in un collettivo di artisti, il Village Underground, con sede in una carrozza ferroviaria in cima a un nightclub di Londra.Ha due doppelgänger che la aiutano ad apparire in più luoghi contemporaneamente: una bambola Barbie e una versione LEGO di se stessa.
www.nellyben.com
Nelly Ben Hayoun-Stépanian, Ph.D (she/they) è un'artista multidisciplinare, regista, designer di esperienze e attivista culturale. Il suo lavoro è stato esposto presso importanti istituzioni culturali come il MoMA, il V&A, il MET, il National Museum of China, il Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen e il Gaîté Lyrique, e ha collaborato con la NASA, le Nazioni Unite e le comunità clandestine di tutto il mondo. Le sue opere hanno volato a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, dove continua a sviluppare iniziative culturali decoloniali incentrate sulla smilitarizzazione dello spazio esterno. È la regista di cinque acclamati lungometraggi (nominati al SXSW, ai BAFTA, al LFF, ecc.) che esaminano i futuri ecofemministi diasporici e queer attraverso una lente sperimentale, e una dei 79 registi della Berlinale Talents 2025 selezionati a livello globale. I progetti più recenti includono l'acquisizione da parte di Art of London di Piccadilly Circus e Leicester Square, culminata in Piccadilly Un:Plugged. Il programma si è concluso con un'altra prima mondiale: la proiezione di 25 minuti del film From The Void To The Full di Nelly sulle Piccadilly Lights, un viaggio surreale basato su collage dalle profondità oceaniche ai confini dello spazio, che esplora la ricerca dell'umanità attraverso il fuoco e l'elettricità.
Sostenitrice della pluralità e dell'immaginazione radicale, documenta e costruisce piattaforme a sostegno della libertà di pensiero, della creazione di comunità organizzate e di eventi pubblici, nonché di spedizioni con impatto socio-politico.Lavora in un collettivo di artisti, il Village Underground, con sede in una carrozza ferroviaria in cima a un nightclub di Londra.Ha due doppelgänger che la aiutano ad apparire in più luoghi contemporaneamente: una bambola Barbie e una versione LEGO di se stessa.
www.nellyben.com

Bruce Sterling
Scrittore, giornalista, blogger, è uno dei fondatori del movimento cyberpunk nella fantascienza. Celebre per Mirrorshades, un’antologia di racconti di fantascienza del 1986 che ha contribuito a definire il filone cyberpunk. Bruce Sterling ha pubblicato diversi romanzi di fantascienza, testi di tipo giornalistico e alcuni saggi. Ha collaborato al mensile Wired, aveva una sua rubrica sulla rivista XL fin dal primo numero e scrive per il quotidiano torinese La Stampa dove cura insieme alla moglie Jasmine Tešanović la rubrica “Globalisti a Torino”.
Nel 2003 è stato nominato professore alla European Graduate School, dove insegna nei corsi intensivi di “Media e Design”. E dall’ottobre 2003 Sterling cura il blog in “Beyond the Beyond” su Wired.it. Dal 2007 vive a Torino, scrive per La Stampa e l’edizione italiana di Wired. Sempre nel 2007 a Torino inizia la collaborazione con l’Associazione The Sharing e significativi saranno i contenuti apportati per la produzione e la realizzazione del Piemonte Share Festival, prima in veste di curatore ospite e dal 2015 come direttore artistico. É uno dei fondatori e curatore del progetto casa connessa del futuro Casa Jasmina a Torino.
Scrittore, giornalista, blogger, è uno dei fondatori del movimento cyberpunk nella fantascienza. Celebre per Mirrorshades, un’antologia di racconti di fantascienza del 1986 che ha contribuito a definire il filone cyberpunk. Bruce Sterling ha pubblicato diversi romanzi di fantascienza, testi di tipo giornalistico e alcuni saggi. Ha collaborato al mensile Wired, aveva una sua rubrica sulla rivista XL fin dal primo numero e scrive per il quotidiano torinese La Stampa dove cura insieme alla moglie Jasmine Tešanović la rubrica “Globalisti a Torino”.
Nel 2003 è stato nominato professore alla European Graduate School, dove insegna nei corsi intensivi di “Media e Design”. E dall’ottobre 2003 Sterling cura il blog in “Beyond the Beyond” su Wired.it. Dal 2007 vive a Torino, scrive per La Stampa e l’edizione italiana di Wired. Sempre nel 2007 a Torino inizia la collaborazione con l’Associazione The Sharing e significativi saranno i contenuti apportati per la produzione e la realizzazione del Piemonte Share Festival, prima in veste di curatore ospite e dal 2015 come direttore artistico. É uno dei fondatori e curatore del progetto casa connessa del futuro Casa Jasmina a Torino.

Jasmina Tešanović
Femminista, attivista, scrittrice, giornalista, traduttrice, musicista e regista serba. È l’autrice di Normalità, Operetta morale di un’idiota politica, un diario scritto durante il conflitto del 1999 in Kosovo. Da allora ha pubblicato tutti i suoi lavori, diari, racconti e documentari su blog e altri media, sempre legati ad internet. Ha tradotto autori italiani come Italo Calvino, Elsa Morante, Alberto Moravia, Sandro Veronesi, Andrea de Carlo e Aldo Busi e ha pubblicato un’antologia di letteratura italiana contemporanea all’interno della Jugoslavia. All’inizio delle guerre balcaniche, nel 1990 divenne una pacifista e un’ avversaria attiva del regime di Slobodan Miloševic: Donne in Nero, Studi delle donne, ecc.
Nel 1994, insieme con Slavica Stojanovic, ha fondato la casa editrice femminista “Feministlcka 94”. Scrive per il quotidiano torinese La Stampa dove cura insieme al marito Bruce Sterling la rubrica “Globalisti a Torino”. Sin dal 2007 inizia la collaborazione come curatrice con l’Associazione The Sharing e significativi saranno i suoi contributi per la realizzazione e per la produzione del Piemonte Share Festival. Ē l’ Ideatrice e una dei fondatori di Casa Jasmina a Torino.
Femminista, attivista, scrittrice, giornalista, traduttrice, musicista e regista serba. È l’autrice di Normalità, Operetta morale di un’idiota politica, un diario scritto durante il conflitto del 1999 in Kosovo. Da allora ha pubblicato tutti i suoi lavori, diari, racconti e documentari su blog e altri media, sempre legati ad internet. Ha tradotto autori italiani come Italo Calvino, Elsa Morante, Alberto Moravia, Sandro Veronesi, Andrea de Carlo e Aldo Busi e ha pubblicato un’antologia di letteratura italiana contemporanea all’interno della Jugoslavia. All’inizio delle guerre balcaniche, nel 1990 divenne una pacifista e un’ avversaria attiva del regime di Slobodan Miloševic: Donne in Nero, Studi delle donne, ecc.
Nel 1994, insieme con Slavica Stojanovic, ha fondato la casa editrice femminista “Feministlcka 94”. Scrive per il quotidiano torinese La Stampa dove cura insieme al marito Bruce Sterling la rubrica “Globalisti a Torino”. Sin dal 2007 inizia la collaborazione come curatrice con l’Associazione The Sharing e significativi saranno i suoi contributi per la realizzazione e per la produzione del Piemonte Share Festival. Ē l’ Ideatrice e una dei fondatori di Casa Jasmina a Torino.