Share Campus 2024
Share Campus è un progetto di The Sharing diretto da Francesca Ventura con la partecipazione di Claudia Gasparre e di Lisa Trinchieri
Partnership: Accademia Albertina di Belle Arti
Progetto Share Campus ︎︎︎
Il tema di ALL-Natural anima anche le attività di Share Campus, laboratorio didattico promosso da The Sharing grazie alla storica collaborazione con l’Accademia Albertina. Un duo di allieve dell’Accademia, coadiuvato da Francesca Ventura e dalla professoressa Ajani, ha elaborato un’esperienza visiva appositamente riconfigurata in realtà aumentata, invitando il pubblico a riflettere sulla possibile estinzione delle specie animali non-umane dal pianeta.
Questa declinazione del tema di ALL-Natural esplora uno degli immaginari più stimolanti del post-umano e della fantascienza del Novecento, evocato da autori del calibro di Philip K. Dick. In un futuro distopico in cui l’umanità avrà fallito nella preservazione del pianeta e dei suoi ecosistemi, l’uomo potrà davvero vivere in un mondo senza animali? Potrà sentirsi completo oppure avrà la necessità di ricreare, se non potenziare, le specie ormai a rischio di estinzione?
Questo progetto affronta il profondo legame tra l’essere umano e le forme di vita con cui ha condiviso il pianeta per millenni. La mancanza di biodiversità ha lasciato un vuoto tangibile nelle società del futuro, dove i progressi tecnologici non sono stati sufficienti a colmare il senso di perdita. Gli animali robotici, potenti e ingegnosamente progettati, incarnano sia la nostalgia sia la speranza, riflettendo il desiderio di ritrovare un mondo naturale andato perduto. L’esposizione offre varianti futuristiche di specie ora in pericolo, progettate per suscitare riflessioni su come potrebbero essere stati ricreati, ibridati e potenziati per rispondere alle esigenze umane.
Gli spettatori possono interagire con queste immagini e chiedersi: è questo il futuro che desideriamo?
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Questa declinazione del tema di ALL-Natural esplora uno degli immaginari più stimolanti del post-umano e della fantascienza del Novecento, evocato da autori del calibro di Philip K. Dick. In un futuro distopico in cui l’umanità avrà fallito nella preservazione del pianeta e dei suoi ecosistemi, l’uomo potrà davvero vivere in un mondo senza animali? Potrà sentirsi completo oppure avrà la necessità di ricreare, se non potenziare, le specie ormai a rischio di estinzione?
Questo progetto affronta il profondo legame tra l’essere umano e le forme di vita con cui ha condiviso il pianeta per millenni. La mancanza di biodiversità ha lasciato un vuoto tangibile nelle società del futuro, dove i progressi tecnologici non sono stati sufficienti a colmare il senso di perdita. Gli animali robotici, potenti e ingegnosamente progettati, incarnano sia la nostalgia sia la speranza, riflettendo il desiderio di ritrovare un mondo naturale andato perduto. L’esposizione offre varianti futuristiche di specie ora in pericolo, progettate per suscitare riflessioni su come potrebbero essere stati ricreati, ibridati e potenziati per rispondere alle esigenze umane.
Gli spettatori possono interagire con queste immagini e chiedersi: è questo il futuro che desideriamo?
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